EMERGENZA CASA. REQUISIRE QUELLE SFITTE E FARE COME PARIGI
La lotta per la gratuità della casa non è soltanto lotta per un Diritto inalienabile dell’essere umano ma è pure recuperare giganteschi pezzi di salario estorti dalla rendita negli ultimi trent’anni. A Roma sono decine di migliaia gli appartamenti sfitti: bisogna requisirli immediatamente. E poi fare come a Parigi, che adotta un metodo infallibile per il calmieramento dei prezzi. A Parigi il Comune ha il diritto di prelazione su tutte le case private in vendita. Il Comune le acquista, acquista interi palazzi, e poi li mette in affitto a prezzi calmierati a persone e famiglie di estrazione sociale diversa, al fine di non creare ghetti.
“Con uno stipendio medio che non supera i 2000 euro e con i prezzi che praticano i privati, nessuno può sperare di affittare un appartamento dentro la città e allora siamo noi che glielo dobbiamo trovare. È per questo che solo in questo ultimo anno il Comune ha comprato dodicimila appartamenti». A parlare è Jean-Yves Mano, l’assessore alle Politiche per la casa del Comune di Parigi. Ogni anno il suo assessorato compra dai privati centinaia di palazzi, vecchie fabbriche e aree dismesse.
Tutto rigorosamente dentro la città. Lo può fare perché una legge francese prevede per gli enti pubblici un diritto di prelazione sui privati. Una volta comprato, l’edificio viene ristrutturato e gli appartamenti messi sul mercato, a prezzi convenzionati o popolari, a seconda dell’esigenza del momento. A furia di acquisire palazzi, il comune di Parigi è diventato il più grande proprietario di tutta la città. Ogni anno che passa aumentano sempre di più le zone della capitale francese che vengono sottratte al privato e al libero mercato: «Nello scorso mandato abbiamo assegnato 30.000 nuovi alloggi che avevamo acquisito sul mercato e nei prossimi tre anni puntiamo ad assegnarne altri 40.000. Prima, a chi aveva diritto a una casa popolare facevamo scegliere tra l’est di Parigi e i tanti quartieri satellite nell’estrema periferia, dove sono state costruite le case popolari.
Oggi invece cerchiamo di far restare la gente dove vive, dentro la città, non fuori, perché è qui che stiamo creando l’edilizia pubblica. Se avessimo lasciato libero il mercato, due affittuari su tre avrebbero dovuto lasciare Parigi. E noi questo non lo vogliamo, non vogliamo che a decidere chi vive o non vive a Parigi sia la speculazione edilizia, vogliamo essere noi a governare la città, perché a Parigi devono poter vivere tutti: i poliziotti, gli infermieri, gli insegnanti, i piccoli negozianti e non solo chi guadagna dai duecentomila euro in su. Se aspettiamo che ci pensi il privato non succederà mai, siamo noi che dobbiamo garantire la coesione sociale”. [1]. Basta Cemento, basta sfratti, riutilizziamo ciò che abbiamo: requisiamo, riacquistiamo dove si può riacquistare e riaffittiamo a prezzi popolari, restituendo un minimo di giustizia sociale. Il Diritto ad avere una Casa per Rifondazione Comunista è sacro.
[1] http://www.attimo-fuggente.com/archivio=2011/07/19/04=rinuncia_a_governare_iacona=072011.htm
Rifondazione Comunista di Torpignattara per “Sinistra per Roma” il 26 e 27 Maggio 2013