Migliaia di compagne e di compagni hanno sfilato ieri per le vie di Napoli fino al Porto per salutare Estelle, il veliero della Freedom Flotilla che punta a bucare il criminale stato d’assedio e terrore sionista che negli anni ha ridotto la Striscia di Gaza – una lingua di terra dove vivono più di un milione e mezzo di arabi – in un bantustan dell’apartheid. Estelle è salpata alle ore 18, accompagnata da applausi, commozione e canti (tra questi “Bellaciao” e “L’Internazionale”) ed arriverà nelle acque territoriali palestinesi controllate da Israele tra un paio di settimane. Questa seconda tappa italiana (la prima a La Spezia) è stata fortemente voluta dal Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e dalla sua Giunta (di cui fa parte anche Rifondazione Comunista) ed ha suscitato, al solito, un nutrito vespaio di polemiche strumentali da parte delle-i dei filosioniste-i italiane-i, preoccupate-i della messa in discussione del dogma universale dell’infallibilità della Politica di Tel Aviv. Nei giorni scorsi, tanto per fare un esempio, la vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, Fiamma NirensteinPopolo delle Libertà presunte (PDLp) – con disincantata audacia logica è arrivata addirittura a sostenere l’identità tra Freedom Flotilla e Terrorismo: evidentemente per la signora portare ai bambini e alle bambine dei palloni da calcio, il cui ingresso è ad oggi severamente vietato da Israele al pari della cioccolata, è lo stesso che sorvolare Gaza con caccia militari che tirano bombe che ti squagliano la carne sotto la pelle: il famoso “Piombo Fuso”. Delirio puro. Del resto, stando alla preparazione culturale specifica delle Onorevoli e degli Onorevoli del (PDLp) – ricordiamo che Daniela Santanchè scambiò la bandiera della Freedom con quella di Hamas e che uno degli avvocati di Berlusconi, Gaetano Pecorella, ebbe a dire che: Hamas sappiamo benissimo che cos’è: è il capo dell’organizzazione palestinese. Lo sappiamo tutti…” – interpretazioni più raffinate sarebbe stato inutile attendersele. A parte queste sciocchezzuole si segnala l’adesione totale alla missione da parte della Federazione di Napoli di Rifondazione Comunista, presente nel Corteo con un nutrito spezzone. Il Partito dunque c’è, ed è a fianco della causa Palestinese.

Francesco Fumarola

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