Piazza Roberto Malatesta ha una storia importante per questo quadrante territoriale, quello che comprende i rioni Pigneto, Largo Preneste, Torpignattara, Marranella, Certosa ed altri, che era senz’altro la centralità più importante di questa parte del municipio;  zona ad alta densità abitativa che trovava in questo spazio il punto più alto di socialità, di incontro, di scambio e di commercio. Convivevano il giardino dei bambini – circondato da un muretto dove sedevano i genitori- le panchine per gli anziani, i larghi marciapiedi per lo “struscio” dei ragazzi. Teatro di importanti manifestazioni, feste di quartiere e dell’”Unità”. Non c’era candidato a sindaco o presidente di Regione che non facesse un passaggio di campagna in questa piazza.

E poi, il capolinea dell’81, che portava a esplorare il “centro” di Roma: San Giovanni, Trastevere, via del Corso; agli ospedali, ai centri amministrativi (l’Anagrafe). Sempre lì a sostegno e garanzia di questo ruolo centrale di Piazza Malatesta.

La costruzione della metro C ha fortemente segnato la vita del nostro territorio negli ultimi dieci anni. Dopo dure trattative, e ripensamenti, la scelta del percorso definitivo solo parzialmente rispondente ai bisogni di mobilità dei residenti. Si sono palesati invece altri interessi: giustificare una spesa elevata per la sua realizzazione e valorizzare vasti terreni incolti con fini speculativi. Poi, i lavori, più volte bloccati da veti e ricatti incrociati. Si è andato avanti con l’importo delle opere che cresceva a dismisura mentre la portata di esse veniva ridimensionata in difetto. Poi, finalmente la linea arriva a San Giovanni: spesi tutti i soldi per neanche la metà del tracciato previsto. Rendendo, in questo modo, la metro “C” utile solo per le zone periferiche mentre le fermate del nostro quadrante sono cattedrali nel deserto.

In tutti questi anni in cui sono stati aperti cantieri ingombranti dispersi per tutto il territorio, i quartieri sono stati privati di giardini e piazze, dove ora ci sono le fermate. Al elevato costo economico dell’intera opera quindi si è aggiunto anche il disagio della mancanza di spazi sociali, pagata da generazioni di ragazzi e bambini. Infine, la soppressione della linea 81 a piazza Malatesta, sacrificato anche esso sull’altare della metro “C”

Si è spostato il capolinea quando una parte importante della trasformazione della piazza comprendeva appunto lo spazio a esso finalizzato. Ciò si è fatto con l’opposizione della cittadinanza, che nel frattempo ha raccolto migliaia di firme per il suo ripristino.

Diverse associazioni, gruppi FB, commercianti, semplici residenti, assieme al Comitato di Quartiere del Pigneto sono da maggio scorso mobilitati e piazza Malatesta è stata sede più volte di loro iniziative. Alla battaglia per una mobilità sostenibile e un trasporto pubblico a misura umana con il ripristino del percorso della linea 81, si è aggiunta la determinazione per trasformare la piazza. Non si tratta di “nostalgici” del passato che fu, ma di residenti che resistono alla perpetuazione di questo spazio desolante e respingente.

Queste associazioni si sono dati appuntamento il pomeriggio di domenica 16 dicembre alle ore 15 per un momento di festa e di impegno, che tenga insieme i bambini, i ragazzi, e i giovani e adulti interessati a dire la propria sul destino e le caratteristiche di questo importante spazio pubblico.

Spread the love