Con la grande Manifestazione del 12 Maggio 2012 promossa della Federazione della Sinistra si formalizza anche politicamente l’opposizione sociale alle politiche lacrime e sangue del Governo Monti-Passera-Fornero, sostenute dai Poteri forti italiani e tedeschi
Le 40 mila persone che hanno sfilato ieri [12 Maggio 2012, n.d.a] per Roma manifestando il loro dissenso per le violente ed antipopolari politiche depressive attuate dal Governo Monti-Passera-Fornero ci dicono una cosa semplice: benchè in Italia non vi sia alcuno straccio di Opposizione parlamentare all’attuale Esecutivo – è questa una delle conseguenze più disastrose dell’assenza dei Partiti Comunisti da Camera e Senato – ve n’è senz’altro una sociale, la cui combattività cresce di giorno in giorno con l”esasperazione e lo scoramento diffusi e dovuti alle conseguenze sociali della crisi strutturale del Capitalismo. I Poteri Forti italiani e tedeschi –  a favore dei quali il Professor Monti offre le sue capacità e la sua esperienza di convinto liberista per lo smantellamento degli ultimi pezzi di Stato Sociale e di Diritti acquisiti [1] dalle classi subalterne in decenni di lotta – da qualche ora sanno che non potranno più contare sull’inerzia parlamentare indotta da anni di propaganda del cosiddetto “pensiero unico”, quello per cui siccome siamo alla “fine della Storia”, con il liberismo invariante storica presente e futura, al massacro sociale possono partecipare un pò tutti, perfino  il Partito Democratico, e senza particolari sensi di colpa.  Al contrario, le tante donne e i tanti uomini che ieri si sono dati appuntamento a Roma – disoccupati, lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati: gente in carne ed ossa, non numeri! – hanno gridato al Comitato d’Affari di Palazzo Chigi che subire la violenza del Capitale non è un destino ineluttabile, e che non solo sia possibile ma anche doveroso provare a vivere in un altro modo; che ad un’Europa che affama, quella dei padroni e delle Banche, sia possibile sostituire l”Europa dei Popoli, dei Beni Comuni, della Giustizia Sociale, delle classi subalterne al Potere; che alla Banca Centrale Europea – al servizio della speculazione di pochi imbroglioni [2] – sia giusto sostituire la Banca Pubblica Europea,  al servizio degli Stati, che non li indebita ma li sostiene. Insieme alle compagne ed ai compagni della Federazione della Sinistra ed alle/agli attiviste/i dei tanti movimenti di lotta che in questi anni si sono autoalimentati nella crisi (NO-TAV, Coordinamento precari della Scuola, Comitato per l’Acqua Bene Comune, ecc.)  hanno marciato anche le delegazioni di Grecia (Syriza, secondo Partito alle ultime elezioni), Germania (Die Linke), Francia (PCF), Portogallo (PCP), Spagna (Izquierda Unida) aderenti alla Sinistra Europea.  E questo è stato un altro segnale politico importante, perchè come ha giustamente ricordato il nostro Segretario, Paolo Ferrero (video dell’intervento dal Palco del 12 Maggio), ad una crisi (anche) europea da sovrapproduzione del Capitale è necessario opporre l’internazionalizzazione delle lotte. Si riparte dunque dal 12 Maggio, con la consapevolezza che l’esigenza di un Rifondazione Comunista non soltanto è viva ma trae nuova linfa dall’analisi concreta dei fatti storici che sono gli occhi di tutti: proprio la loro gravità alimenta e rafforza le pratiche per un mondo di uguali in dignità, a dispetto dei tanti movimenti di contestazione sorti in questi anni e complessivamente compatibilisti.
Francesco Fumarola 

[1] pensiamo ad esempio allo smantellamento dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, con l’introduzione del licenziamento ad nutum, vale a dire a chiamata diretta, mascherato da licenziamento per motivi economici.

[2] La BCE presta soldi alle Banche private ad un tasso agevolato prossimo all’1% (praticamente a tasso nullo) e, a loro volta, queste lo rivendono a cifre variabili tra il 5-7% agli Stati (comprando Titoli). E’ questo uno dei motivi principali della crisi del debito sovrano di Grecia, Portogallo, Spagna, Italia. 

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