Non c’è stata nessuna “operazione di facinorosi”, come denuncia in un un comunicato stampa, il presidente dell’Istituzione Biblioteche di Roma, Francesco Antonelli.
Si è trattato, come ogni lunedì, da tre anni a questa parte, dell’abituale ingresso di cittadini aderenti a comitati e associazioni, che, da quando sono terminati i lavori (appunto più di tre anni fa) hanno utilizzato i locali di Via del Pigneto, 22 per discutere di come migliorare il quartiere, la sua socialità, la sua vivibilità.

L’apertura non è avvenuta di “notte” ma al pomeriggio e alla luce del sole, in modo trasparente, davanti agli occhi dei condomini che condividono gli spazi comuni.
Via del Pigneto, 22 è la sede del Comitato di Quartiere Pigneto-Prenestino, dell’Osservatorio anti-razzista, dell’ANPI Pigneto-Torpignattara, vi si svolgono continuamente assemblee e dibattiti pubblici, ai quali intervengono associazioni, forze politiche, istituzioni, semplici cittadini.
Via del Pigneto, 22 è la sede del comitato referendario territoriale per l’Acqua Pubblica, tra i comitati più attivi della città, oggi impegnato nell’obiettivo di far vincere i referendum del 12 e del 13 giugno, comitato che, alla luce della campagna referendaria in atto, ha addirittura rilevanza costituzionale. Un punto alto della politica, e di contrasto al modello liberista che ha dominato in questi anni e che si combina con la più larga partecipazione democratica dal basso. La vittoria dei Si, che auspichiamo, confermerà l’importanza di quel luogo nella ricostruzione di forme più larghe di partecipazione popolare.
In mezzo al processo inarrestabile di un quartiere come il Pigneto, trasformato in divertimentificio, che ha consegnato gli ultimi spazi liberi alla speculazione immobiliare, Via del Pigneto 22 costituisce l’unico spazio libero, fruibile gratuitamente dai cittadini per incontrarsi, discutere, trascorrere in modo intelligente il proprio tempo libero. Anche I bambini, i più colpiti nei nostri quartieri, i cui pochi giardini sono spariti inghiottiti dal tracciato della Metro C, perfino loro, hanno ricavato all’interno di questo spazio uno proprio luogo dove giocare ed apprendere.
La biblioteca deve aprire immediatamente! Già il tempo che é rimasta chiusa è un grave danno per la cittadinanza, danno di cui portano la “propria responsabilità” l’ente locale e l’Istituto Biblioteche, non certo “i facinorosi” di cui parla Antonelli.
Tra quei “facinorosi” entrati lunedì per la millesima volta c’erano invece alcuni che si erano battuti già 25 anni fa per tirar fuori, da locali interrati e umidi dalla ex scuola De Magistris, la vecchia biblioteca Pigneto.
Ora servirebbe qualcuno che la tiri fuori dall’amianto. Lo farà l’istituto biblioteche?, il Comune?, il Municipio? Intanto, se oggi sono stati recuperati finanziamenti per la bonifica dei locali di via Mori questo è dovuto all’interessamento e la mobilitazione dei genitori della scuola E.Toti, molti dei quali frequentatori “facinorosi” dei locali dell’ex Serono.
La biblioteca deve aprire, ma durante e soprattutto, dopo i lavori di ristrutturazione, le iniziative fin qui svolte devono poter continuare. Si deve in sostanza dare attuazione a quanto stabilito dal Contratto di Quartiere, sottoscritto dalla Regione Lazio, Comune di Roma, Municipio 6 e Comitato di Quartiere e che si è rivelato una grande intuizione. Non deve passare il pensiero Marchionne: ti do un diritto mentre te ne sottraggo un’altro. La biblioteca e il laboratorio del quartiere non si possono mettere in contrapposizione.
Il Contratto di Quartiere prevedeva per Via del Pigneto, 22, una gestione municipale partecipata con le associazioni e comitati. Portare in quei locali la biblioteca significherà lasciare quello spazio nelle mani di funzionari di Alemanno, scelti, immaginiamo con le stesse logiche usate per le altre società municipalizzate. E’ stata una scelta irresponsabile e suicida della giunta di centro-sinistra che governa il Municipio, fatta, probabilmente, per non dover rendere conto ai cittadini e ai comitati di come gestire e utilizzare quegli spazi.
L’atteggiamento di Antonelli che da tempo nega ricevere le associazioni e oggi attacca al quartiere indica quanto sarà difficile stabilire un rapporto di collaborazione per fare in modo che via del Pigneto 22 possa continuare ad essere un luogo di cittadinanza.
Una frase nel comunicato di Antonelli è assolutamente condivisibile: “ad ognuno la propria responsabilità”.

Giorgio Ceriani segretario del circolo PRC Torpignattara

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