L’altro giorno (21 luglio 2009 ndr) sono andato a fare la preselezione per il famosissimo concorso INPS “108 posti personale amministrativo, area C” rinviato per due anni perché, per quanti siamo, non sapevano dove farci entrare tutti. Alla fine si sono decisi per il Palalottomatica, meglio conosciuto come Palaeur, 3 turni al giorno per 8 giorni – NEL PALAEUR – per un totale di partecipanti stimato sopra ai 50.000. C’eravamo tutti: neolaureati, neo(e vecchi)disoccupati, neoprecari della scuola: grazie Gelmini! Precari a tempo indeterminato (tra cui io): grazie Legge 14 febbraio 2003, n. 30 (legge Biagi)! Insomma disperati di tutta Italia: grazie Berlusconi! “Ma io nun ce l’ho con te,” – come diceva Petrolini – “ce l’ho con quello che te sta a fianco che ancora nun t’ha buttato de sotto”.

La forma un po’ ad astronave del Palaeur mi ha ricordato che quarant’anni fa sognavamo di andare sulla Luna, oggi sogniamo solo un posto fisso; grandioso il progresso dal sistema capitalista.

E’ questa la Repubblica fondata sul lavoro?

Ma forse la cosa peggiore, oltre ai mille disagi e all’insicurezza del futuro, è che ci hanno fatto passare perfino la voglia di sognare qualcosa di diverso da una scrivania.

Per fortuna sulla Luna ci siamo rimasti (?) giusto il tempo di dare una sbirciatina ed è solo per questo che lei è rimasta come quarantanni fa.

Durante l’estate scrivete due righe (commentando questo articolo) su come sognate il mondo o semplicemente su quello che sognate, non datevi limiti e non temete di essere infantili… poiché non ci capita spesso di chiederci cosa vorremmo veramente, forse sarà anche un modo per ricominciare a settembre più leggeri e con più entusiasmo… a presto, Carlo

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